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Critical Wine & Book al Leoncavallo

di

LIBRI DA GUSTARE E VINI DA LEGGERE

17/18/19 Novembre LEONCAVALLO via Watteau 7 – Milano
h11-22 ingresso euro 7 con calice degustazione

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Il punto di vista di Critical book & wine

Che il mercato editoriale e l’agricoltura contadina vivano un grande momento di crisi è acclarato. Che esistano molteplici relazioni tra la crisi dell’editoria colta, di ricerca e quella dell’agricoltura contadina è un dato meno conosciuto. Eppure, i mercati del cibo e quello dei libri si somigliano moltissimo. In ambedue i campi, per sopravvivere al mercato occorre
avere dimensioni industriali che sono la negazione intrinseca della produzione di qualità;
essere condizionati dal circuito di distribuzione e di commercializzazione che impone il numero, i tempi e i costi dell’uscita del prodotto.

Nel mercato del cibo e del vino:
Il successo del prodotto deriva più dalla forza del marketing che dal suo contenuto;
I costi al consumo continuano ad aumentare mentre gli utili, quando ci sono, del produttore seguitano a diminuire;
Produttori e consumatori sono correlati in un identico processo di spoliazione economica che accompagna l’altro processo di spoliazione della produzione materiale e socio-culturale nel suo complesso.
I luoghi di commercio, per corrispondere alle necessità della filiera produttiva dominante sono sempre più grandi e sempre più pieni di cibo come di libri spazzatura. In questi luoghi si vendono montagne di prodotti che continuano a chiamarsi libri o cibo, in effetti sono luoghi di vendita di spazi, di un prodotto industriale che diviene spazzatura prima ancora di essere consumato. Non è un caso che nei supermercati si trovino le librerie che vendono i medesimi libri, magari in maggiore quantità, delle classiche librerie.
7) Gli iperspazi del consumo sono non luoghi della cultura e non luoghi del cibo; sono invece luoghi in cui la spazzatura è il prodotto di punta.
8) Libri e cibi devono essere venduti in grande quantità, devono essere di facile consumo, iperpublicizzati e sovraesposti. È diffusa l’opinione che vi sia una sovrapproduzione di libri e di cibi, ma nel mercato non si trovano tanti libri e cibi; se ne trovano invece pochi di quei pochi che devono essere venduti in grande quantità. Per il resto, i libri e i cibi esistono per piccole nicchie di lettori-fruitori o vivono nel silenzio e nell’invisibilità. D’altronde, per i libri come per qualsiasi altro prodotto, si acquista ciò che si vede e ciò che è invisibile non può essere acquistato.
La cosiddetta legge di mercato esige che vi sia un fenomeno di concentrazione e di semplificazione dei prodotti.
Pochi grandi editori o industriali agricoli e ancor meno catene distributive regolano e controllano il mercato dei cibi-libri spazzatura. Il resto si uniforma o sparisce. Gli effetti sono palesi: per esempio: si stampano tantissimi libri, ma i libri non si trovano nelle librerie e il loro prezzo al pubblico, se non è abbattuto dal trash, è molto alto.
Contro questa realtà che sembra ormai naturale si può e si deve reagire.
Critical book & wine vuole essere un modo sovversivo di concepire, produrre, distribuire e commercializzare i libri e i cibi.
Critical book & wine intende favorire la qualità – ovvero la produzione di economie, di relazioni sociali, culturali e ambientali in sintonia con i princìpi della sensibilità planetaria -, abbattere i prezzi dei libri e dei cibi al consumo, favorire la circolazione degli editori e dei vignaioli indipendenti, l’autopromozione, la filiera diretta, la coproduzione, il Prezzo Sorgente.

Programma Eventi Critical Wine & Book


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