di giulia
La scrittura di Susanna Bissoli è colma di poesia. Il silenzio e il vuoto hanno lo stesso peso delle parole, gli alberi del giardino paterno, i silenzi prolungati del padre, la nostalgia della madre rivelano quello sguardo che ama osservare e registrare come respirano le cose piuttosto che spiegarle. Mi piace molto la sua scrittura […]

La scrittura di Susanna Bissoli è colma di poesia. Il silenzio e il vuoto hanno lo stesso peso delle parole, gli alberi del giardino paterno, i silenzi prolungati del padre, la nostalgia della madre rivelano quello sguardo che ama osservare e registrare come respirano le cose piuttosto che spiegarle.
Mi piace molto la sua scrittura perchè dice cose importanti, che le relazioni umane sono fatte anche di materia (accogliere un peso, usa questa espressione bellissima). Le persone sono come alberi, hanno un luogo e delle radici. Radici nella terra. Dice che i silenzi e le omertà sono ciò che imbalsama la famiglia e nello stesso tempo la rende un luogo speciale di infelicità. La nostalgia è un sentimento che pervade tutto, nostalgia di un paese a cui la protagonista Arianna (e l’autrice Susanna) fa ritorno, nostalgia per una madre che non c’è più, ma che si sottraeva anche quando c’era e rappresentava uno strano mistero per la figlia.
Leggetela perchè è bravissima
Ascolta l’intervista oppure Ascolta l’intera puntata