salgari – MOMPRACEM http://www.mompracemradio.it/mompracem Settimanale avventuroso di letteratura Fri, 04 Nov 2011 13:52:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.1 EMILIO SALGARI. Lo speciale da Torino http://www.mompracemradio.it/mompracem/2011/05/28/emilio-salgari-lo-speciale-da-torino/ Sat, 28 May 2011 12:23:10 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/?p=1291 qui l’intera puntata con Claudio Gallo, Luca Crovi, Darwin Pastorin, Fabian Negrin

Speciale salgari Torino 2011

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TERZA EDIZIONE DEL PREMIO SALGARI: CACUCCI, MILANI, COLITTO http://www.mompracemradio.it/mompracem/2010/05/22/terza-edizione-del-premio-salgari-cacucci-milani-colitto/ Sat, 22 May 2010 16:00:22 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/?p=924
Puntata dell’8 maggio 2010

Il Premio Letterario “Emilio Salgàri”, giunto alla terza edizione, valorizza e promuove la tradizione della letteratura d’avventura italiana in chiave moderna di cui lo scrittore Salgàri, figlio ideale della Valpolicella, è stato uno dei grandi ispiratori.

La giuria degli esperti :Alan D. Altieri, Luca Crovi, Gianfranco de Turris, Darwin Pastorin, Paola Pioppi ha individuato la terna di autori che prenderà parte alla competizione.

Hanno scelto tre opere molto diverse tra di loro. Un libro di viaggio  di Pino Cacucci, Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana, Feltrinelli

2009; un’autobiografia letteraria del decano degli scrittori italiani d’avventure Mino Milani, L’autore si racconta, Franco Angeli, 2009; un romanzo d’avventura di Alfredo Colitto, Cuore di ferro, Piemme, 2009.

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Cuore di Ferro, Alfredo Colitto (Piemme, 2009)

Bologna, 1311. Un discepolo dello Studium trascina a notte fonda il cadavere di un uomo fino alla porta del suo maestro Mondino de’ Liuzzi, medico e anatomista. L’uomo è stato ucciso in modo orrendo e nel torace, aperto con una sega, il cuore è stato trasformato in un blocco di ferro. Sedotto dalla possibilità di scoprire il segreto che ha consentito una simile trasmutazione, Mondino decide di aiutare il giovane che, proclamandosi innocente, gli rivela la sua vera identità. Il suo nome è Gerardo da Castelbretone e, come il suo confratello assassinato, è un cavaliere templare, che si è nascosto sotto i panni di studente di medicina. Per coprirlo, il medico è costretto a mentire all’inquisitore Uberto da Rimini, feroce accusatore dei Templari, che non tarda a bussare alla sua porta. Quando però un secondo cadavere viene ritrovato nelle stesse condizioni, Mondino e Gerardo capiscono che arrivare all’assassino prima dei domenicani è l’unica speranza che hanno per scagionarsi da qualsiasi accusa e sfuggire alle torture con cui, una volta arrestati, Uberto saprebbe far confessare loro anche ciò che non hanno mai commesso.

Ascolta l’intervista a Alfredo Colitto a cura di Giulia Gadaleta

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L’autore si Racconta di Mino Milani ( Franco Angeli, 2009)

Chi è Mino Milani? È, prima di tutto, uno scrittore per ragazzi. Ed è lui stesso, in queste pagine, con stile lieve e garbato, a ripercorrere una vera e propria autobiografia letteraria che si legge tutta d’un fiato.

“Ho cominciato a scrivere per ragazzi nel 1953, quando avevo venticinque anni, e credevo a quanto facevo esattamente come oggi. Sarà perché tutto sommato mi è andata bene, sarà perché sono sempre stato pessimista, ma non mi piacciono quelli che sospirano la perduta gioventù e rimpiangono le sue speranze, o addirittura le chiamano illusioni. Mai avuto illusioni, mi pare. Del resto, quelli della giovinezza non sono stati per nulla i miei anni migliori, né me la sento di rimpiangere quelle tristezze e quei tanti giorni gettati via nel tentativo di non gettarli. E andata in ogni modo così, e poiché siamo nel 2009 e il mio ultimo racconto, Udilla è stato pubblicato quattro anni fa, ho scritto per ragazzi per più di mezzo secolo”. Chi è Mino Milani? E, prima di tutto, uno scrittore per ragazzi. Ed è lui stesso, in queste pagine, con stile lieve e garbato, a ripercorrere una vera e propria autobiografia letteraria.

Ascolta l’intervista a Mino Milani a cura di Mariana Califano

More about Le balene lo sanno

Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana di Pino Caccuci (Feltrinelli, 2009)

Tu dici California e pensi al Golden Gate di San Francisco, alle spiagge sabbiose di Malibu, agli studi cinematografici di Hollywood. E invece, appena più giù, c’è un’altra California, che a metà Ottocento seppe resistere all’avanzata delle truppe statunitensi e conservare la propria integrità e indipendenza. È la Baja California, la California messicana: la più lunga penisola del mondo, quasi duemila chilometri conficcati nel cuore dell’Oceano Pacifico.
Pino Cacucci è ritornato nel “suo” Messico per attraversarla e per raccontarla, da sud a nord, da La Paz alla frontiera di Tijuana. Lungo la Carretera Federal 1, detta anche Transpeninsular, ha raccolto storie di pirati e tesori sepolti, di gesuiti e missioni abbandonate, di indios e viaggiatori perduti. Sulle orme di Steinbeck, che qui viaggiò nel 1940, ha riscoperto leggende di regine e perle giganti. E ovviamente si è immerso nella strepitosa natura della Baja, nelle sterminate distese di cactus, nel paesaggio lunare delle saline, nelle montagne che hanno forma di donna. E nelle baie d’incanto dove le balene si avvicinano allegre per giocare con le barche dei pescatori. Perché il Messico fu il primo paese, più di sessant’anni fa, a creare riserve protette per questi animali dall’intelligenza misteriosa, e loro lo sanno – lo hanno certamente capito – che gli uomini non sono tutti assassini, e che da queste parti vive un’umanità più autentica e amichevole.

Ascolta l’intervista a Pino Cacucci a cura di Mariana Califano

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OTTOCENTO NERO ITALIANO: intervista a Fabrizio Foni http://www.mompracemradio.it/mompracem/2009/12/15/ottocento-nero-italiano-intervista-a-fabrizio-foni/ Tue, 15 Dec 2009 21:25:33 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/?p=648 More about Ottocento nero italiano. Narrativa fantastica e crudelePuntata del 28 novembre 2009

Ascolta l’intervista a Fabrizio Foni

A cura di Giulia Gadaleta

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INTERVISTA A FOLCO QUILICI http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/05/21/intervista-a-folco-quilici/ Wed, 21 May 2008 14:57:40 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/05/21/intervista-a-folco-quilici/ Ancora su I miei mari di Folco Quilici

a cura di Giulia Gadaleta 

I miei mari è un romanzo-non romanzo, una testimonianza della sua lunga esperienza di viaggiatore, di sub, di scrittore e di regista. Da che esigenze è nato?
La ringrazio di questa definizione, pare anche a me,  però è anche un romanzo vero, nato dal desiderio di riunione
in un unico racconto l’esperienza di un uomo, che è per sua natura una storia sola, svoltasi in un arco di tempo molto lungo, di più di cinquanta anni. Riunisce molti episodi di cui avevo già parlato che erano sparsi come racconti isolati, avevo tentato di metterli insieme in un unico lungo racconto e la particolarità del libro è che vi sia allegato un dvd che si specchia nel libro e viceversa, sono opere dello stesso autore e raccontano le stesse vicende, con un approfondimento letterario nel caso del libro e in modo spettacolare e basato sulla verità delle immagini nel caso del dvd.
I miei mari sembra rivelare che lei ha sempre preso minuziosamente appunti durante la sua esperienza di documentarista, sub e regista. E’ così?
Io ho via via scritto per le riviste, per i giornali, ho scritto sempre delle cose che si intrecciavano nella mia vita, ma la cosa curiosa è stata che dalla memoria sono scaturiti tanti episodi, tante avventure vere e proprie che non avevo mai narrato, tante vicende, tanti personaggi e tanti momenti che non avevo mai narrato.
Si può dire allora che I miei mari le ha permesso di trasformare in materia narrativa storie che non sono finite nei suoi documentari, né nei suoi romanzi né nei suoi saggi?
Sì, la struttura generale, i viaggi in Polinesia, l’Amazzonia, i relitti, l’archeologia subacquea sono tutti temi che avevo affrontato nel tempo, però nel riunirli insieme mi sono reso conto che tra l’uno e l’altro c’erano degli episodi che li saldavano l’uno con l’altro e così è venuta fuori non una raccolta di tante avventure ma un’unica grande avventura.
Lei ha sempre affiancato al lavoro di viaggiatore, di regista e di sub quello di scrittore: che ruolo ha la scrittura nella sua vita?
Beh, se usassi il cronometro potrei dire che è molto di più il tempo e l’impegno nello scrivere che non nel filmare: intanto per preparare i servizi che lei ricordava ma anche perché per filmare occorre scrivere tanto, preparare un soggetto sviluppare una sceneggiatura, quando il film è finito scrivere i testi, scrivere i dialoghi, il commento: se dovessi fare un conto su cento ore settanta vanno per scrivere e trenta per fotografare e filmare.
Lei cita spesso Stevenson e Verne, che rapporto ha con la letteratura d’avventura e con Salgari in particolare?
Salgari è stato la bibbia della mia giovinezza da quando sono stato ragazzino anche perché mio padre -che era direttore di giornale a Ferrara- ebbe ospite e mi presentò il figlio di Salgari. Poi lo spunto dei libri mi dava la voglia di sapere di più sugli argomenti che Salgari trattava nel suo romanzo: la storia della pirateria nei Caraibi e tutte le vicende di navigazione anche legate alla ricerca dei relitti dei galeoni, legandosi al mio lavoro successivo sott’acqua. Ancora più stimolante della epopea dei corsari è tutto il ciclo di Sandokan e della Malesia dell’India con Tremal Naik per cui diverse volte sono tornato sull’argomento anche lavorando, per esempio in una delle puntate che feci sull’India (erano dieci film) uno di questi era dedicato alle foci del Gange ed era legato alle pagine che avevo letto che portai con me mentre filmavo e che commentai sul come fossero tutte avventurose ed esatte le descrizioni. Invece fu una grande delusione la mia ricerca un po’ infantile dell’isola di Mompracem, già iniziata da ragazzino sugli atlanti che mio padre aveva in studio. Ma quando sono stato navigando nei mari intorno al Borneo, Giava, Sumatra, l’area dei racconti di Mompracem, beh Mompracem non l’ho mai trovata…
Salgari ha descritto i luoghi del Borneo e dei Caraibi con inevitabile esotismo: come ha potuto stimolare un viaggiatore come lei?
Hanno stimolato tutti i miei primi viaggi perché c’erano degli spunti, il rapporto ad esempio tra l’uomo e il mare. Il coraggio dell’uomo in mare, che è un elemento comune di tutte le storie che Salgari racconta: il mare è protagonista tanto quanto Sandokan o il corsaro nero. La molla di partenza dopo aver letto Salgari è stato proprio il voler vedere, rivivere, trovare un parallelo tra quello che avevo letto e quello che vedevo: devo dire con grandissima sorpresa -dato che Salgari là non era mai stato- che ho scoperto che le suggestioni che avevo letto da ragazzo le ritrovai vive navigando in quei luoghi… le correnti, i venti sono quello che sappiamo, però fondamentale per conoscere un mare è conoscere la gente che si muove in quel mare. E Salgari, che indubbiamente non era un marinaio e non era un capitano di lungo corso come sono stati altri romanzieri di fine ottocento, ha saputo raccontare quella che era la forza d’animo, la conoscenza e il coraggio degli uomini di mare.
In I miei mari è centrale il rapporto dell’uomo con il mare. Dalla sua posizione di osservatore privilegiato, cosa è cambiato in positivo e in  negativo del rapporto tra uomo e mare?
In negativo e in maniera irrimediabile è cambiato l’uomo di mare, ci sono adesso marinai che lavorano in una grande porta-container o una grande petroliera per settimane e mesi e il mare mai lo vedono: c’è questo distacco che nella storia della tradizione del rapporto uomo-mare è un danno enorme sul quale non si può più fare nulla, i sistemi di pesca non sono più quelli… nello spazio brevissimo proprio di questi cinquanta anni che io ho vissuto, ho visto svanire, nel Mediterraneo così come nei mari d’oriente e sulle coste americane, tutto il patrimonio di conoscenze della pesca e della navigazione: prima tutto era ancora ad un livello molto umano, si era nelle mani di un timoniere, nell’occhio di un navigante, oggi è tutto sostituito dalla macchina, sotto certi punti di vista significa maggiore sicurezza maggiore tranquillità, però si sono cancellate di colpo duemila anni di esperienze… un Salgari non potrebbe rinascere per raccontare qualcosa di simile…
Di positivo in questi ultimi anni in tanti mari del mondo e particolarmente nel Mediterraneo c’è la sensibilità dell’uomo nei confronti del degrado del mare: il degrado c’è ancora, è molto grave e continua ancora però a differenza di cinquant’anni fa che si accettava quello che accadeva, adesso c’è una reazione molto forte in tutto il mondo contro la contaminazione da materie velenose.
Come è cambiato il nostro rapporto con il mare, secondo lei?                                                                                                                               Il mare è questo gigante immenso e sconosciuto per l’uomo fino a centocinquanta anni fa, con il quale si azzardavano dei tentativi di amicizia ma quasi sempre si trattava di  reciproco scambio di violenza. Mentre oggi penso, proprio grazie alle immagini dei film della televisione, che le generazioni crescono con una grande ammirazione per il mare e quindi c’è da augurarsi che tutto quello che è stato l’offesa al mare, le ferite al mare, degli ultimi anni, saranno riparati nei prossimi decenni dalle generazioni che vengono dopo di noi.
Ne I miei mari  lei riprende vicende che le hanno ispirato anche romanzi, ad esempio Yemanja, la dea-sirena del Brasile: che cosa scatta in lei, in che modo una vicenda documentata diventa motivo di un romanzo?
È sempre difficile dire perché nasce un amore e si sposa una donna, nasce un felling e poi si rafforza… uno viaggiando e lavorando di storie ne sente molte, forse quella che mi ha più colpito è stata quella di Tanai cioè questo ragazzo che perdeva la strada per tornare alla sua isola nell’oceano pacifico: una storia che ho sentito per più di un anno mentre ero in Polinesia negli anni cinquanta e da cui negli anni settanta sono riuscito a fare il film Oceano. La storia di Cacciatori di navi nasce dalla sorpresa etnologica ed etnografica davanti ai riti alle credenze e alle feste in onore di Yemanja che avevo conosciuto facendo un lavoro in Sudamerica e venendo a conoscenza della storia di questa goletta che aveva vissuto questa avventura, storia sulla quale c’era chi credeva nelle magie positive e negative di Yemanja e vedeva in lei la protagonista, così l’ho raccolta e l’ho adattata ad un romanzo, riuscendo secondo me a raccontarla molto meglio nel romanzo che con il film, le storie magiche sono difficili da trasmettere nella volgarità dell’immagine, mentre con la parola si riesce, mi sembra, meglio a far capire come una realtà magica si possa fondere con la realtà fisica.
C’è un passo in cui lei racconta di un’altra storia al confine tra realtà e leggenda: di una parete rocciosa a Lampione che avrebbe ospitato equipaggi nemici cristiani e arabi per proteggersi dalla tempesta e in cui ciascuno di loro vede incisa nella roccia un’immagine religiosa. E conclude dicendo che quel che conta “è che, favola o cronaca, la si continui a narrare e ci si creda”.
In questo mondo sembra che tutto si riduca a un conto di dollari o quanti siano i fucili o le bombe… due mondi che sono da mille anni ostili (a parte delle parentesi) e che adesso si affrontano -più che ideologicamente- per problemi della pesca: poche settimane fa è stato liberato un peschereccio che era stato sequestrato dai libici e tenuto sotto sequestro per quasi un anno e questo è successo a tante marinerie europee che vanno a pescare nelle acque territoriali del mondo arabo affacciato sul Mediterraneo… che insomma ci sia un punto dove la favola e la credenza dei pescatori da una parte e dall’altra ritenga di vedere delle immagini sacre accostate che sono un segno di pace anziché un segno di guerra mi sembra una bella storia da raccontare.
      
  
    

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SPECIALE PREMIO EMILIO SALGARI: FOLCO QUILICI http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/30/speciale-premio-emilio-salgari-folco-quilici/ Wed, 30 Apr 2008 14:48:18 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/30/speciale-premio-emilio-salgari-folco-quilici/ Puntata del 10 maggio 2008

I miei mari di Folco Quilici è un romanzo non romanzo, un libro di memorie che ripercorre cinquant’anni di esperienze da documentarista, sub, regista e scrittore. Un libro sul rapporto tra uomo e mare, sui cambiamenti anche drammatici che ha subito e gli equilibri ecologici alterati: coniugando avventura e rispetto del limite, letteratura e interesse etnografico.

Ascolta l’intervista a Folco Quilici.mp3

a cura di Giulia Gadaleta

Sul Premio Emilio Salgari puoi riascoltare Claudio Gallo e Luca Crovi e Jadel Andreetto dei Kai Zen e Wu Ming 4

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SPECIALE PREMIO EMILIO SALGARI- I WU MING http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/30/speciale-premio-emilio-salgari-i-wu-ming/ Wed, 30 Apr 2008 14:31:55 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/30/speciale-premio-emilio-salgari-i-wu-ming/ Puntata del 3 maggio 2008

Gli scrittori bolognesi amano spesso scrivere d’avventura: non a caso nella prima edizione era nella terzina finalista del Premio di letteratura avventurosa Emilio Salgari Valerio Evangelisti. E dopo aver sentito Jadel Andreetto dei Kai Zen, collettivo di scrittori per metà bolognese ecco qua una chiacchierata con Wu Ming 4 su Manituana.
Un romanzo epico sull’alba della rivoluzione che genererà gli Stati Uniti d’America. Un western settecentesco. E una domanda: si può ancora scrivere letteratura d’avventura?
L’intervista a Wu Ming 4 è divisa in tre parti: prima, seconda,  terza

puoi riascoltare anche
Claudio Gallo e Luca Crovi e Kai Zen

A cura di Giulia Gadaleta

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SPECIALE PREMIO SALGARI: I KAI ZEN http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/26/speciale-premio-salgari-i-kai-zen-nella-terzina-finalista/ Sat, 26 Apr 2008 14:22:53 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/26/speciale-premio-salgari-i-kai-zen-nella-terzina-finalista/ Puntata del 26 aprile 2008
Dopo le chiacchiere della scorsa puntata con Claudio Gallo e Luca Crovi rieccoci a parlare di avventura. I Kai Zen sono nella terzina finalista del Premio di letteratura avventurosa Emilio Salgari

Abbiamo riparlato con Jadel Andreetto di La strategia dell’ariete, di letteratura come gioco, di Salgari e di molto altro

L’intervista è divisa in tre parti prima, seconda, terza

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SPECIALE PREMIO EMILIO SALGARI-prima puntata http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/17/speciale-premio-emilio-salgari-prima-puntata/ Thu, 17 Apr 2008 20:14:29 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2008/04/17/speciale-premio-emilio-salgari-prima-puntata/ Si è aperto il 14 marzo scorso la seconda edizione del Premio di letteratura avventurosa Emilio Salgari, promosso dal Comune di Negrar e dai Comuni della Valpolicella, terra di origine della famiglia Salgari.
La prima edizione fu vinta da Valerio Massimo Manfredi.
La seconda edizione è dedicata a romanzi editi nel corso del 2007 che reinterpretino lo spirito salgariano. La filosofia del premio è quella di affidare alla giuria popolare la designazione del vincitore: una scelta appunto “popolare”, divulgativa, che vuole valorizzare i lettori (che fecero e fanno ancora oggi la fortuna di Salgari) come massimi giudici del valore avventuroso dei romanzi.
I tre romanzi in finale sono il western settecentesco Manituana dei Wu Ming, il thriller d’avventura La strategia dell’Ariete dei Kai Zen, le memorie marinaresche I miei mari di Folco Quilici.
Ricchissimo di eventi il programma che conduce al gran finale del 13 settembre.
Perchè un premio di letteratura avventurosa? Lo abbiamo chiesto a Claudio Gallo, esperto salgarologo.
Con che criteri sono stati selezionati i tre romanzi in finale? Lo abbiamo chiesto a Luca Crovi, conduttore di Tutti i colori del giallo e membro della Giuria

Ascolta l’intervista a Claudio Gallo e Luca Crovi

A cura di Giulia Gadaleta
Puntata del 19 aprile 2008

…intanto impazza il dibattito su Letteratitudine l’open-blog di Massimo Maugeri

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INTERVISTA A RAUL ARGEMI http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/04/11/intervista-a-raul-argemi/ Wed, 11 Apr 2007 16:35:02 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/04/11/intervista-a-raul-argemi/ Puntata del 14/04/2007

Raúl Argemí è nato a La Plata, in Argentina nel 1946. A poco più di vent’anni partecipa alla lotta contro la dittatura. Arrestato nel 1974 per la sua attività politica, passa in carcere dieci anni della sua vita. Una volta uscito si dedica al giornalismo, divenendo direttore di Claves. Per un decennio ha lavorato per il quotidiano Río Negro, nella provincia argentina del Rio Negro, in Patagonia. Nel 1999 lascia l’Argentina e si trasferisce in Europa, a Barcellona. Penultimo nome di battaglia il romanzo uscito in Italia alla fine del 2006 per La nuova frontiera, la cui promozione giustifica il nostro incontro, ha vinto nel 2005 il prestigioso premio Dashiell Hammet della Semana Negra di Gijón.

Ascolta l'intervista a Raúl Argemí

A cura di Giulia Gadaleta

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Puntata del 14/04/2007 

Argemí è una persona cordiale e vuole sapere dove scrivo: gli spiego che la sua intervista audio andrà in onda in una trasmissione radiofonica che si chiama Mompracem. Così inizia la nostra conversazione, uscendo subito dal seminato e perdendoci dietro a Salgari e Sandokan e al perché il padre della letteratura d’avventura è tanto amato in Sud-America…

Raul Argemí, Penultimo nome di battaglia (La nuova frontiera, 2006)

Ascolta l’intervista a Raúl Argemí

oppure leggi su Carmillaonline

A cura di Giulia Gadaleta 

 

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EMILIO SALGARI, UN CONVEGNO PER CELEBRARLO http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/03/31/emilio-salgari-un-convegno-per-celebrarlo/ Sat, 31 Mar 2007 20:13:40 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/03/31/emilio-salgari-un-convegno-per-celebrarlo/ Puntata del 31/03/2007

Mompracem partecipa al Convegno celebrativo "Emilio Salgari"

Ascolta l'intervista a Paola I. Galli Mastrodonato

A cura di Giulia Gadaleta

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Puntata del 31/03/2007

Mompracem partecipa al Convegno celebrativo “Emilio Salgari”

Un’occasione per scopire che l’opera di Salgari ha varcato le soglie dell’accademia ed è oggetto di rinnovate attenzioni. Salgari per alcuni è ancora paraletteratura? L’abbiamo chiesto all’organizzatrice del convegno

 Ascolta l’intervista a Paola I. Galli Mastrodonato

A cura di Giulia Gadaleta

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CONVEGNO CELEBRATIVO “EMILIO SALGARI??? http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/03/27/convegno-celebrativo-%e2%80%9cemilio-salgari%e2%80%9d/ Tue, 27 Mar 2007 10:18:26 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/03/27/convegno-celebrativo-%e2%80%9cemilio-salgari%e2%80%9d/ programma]]> CONVEGNO CELEBRATIVO “EMILIO SALGARI???
2-3 aprile, 2007

Biblioteca “Elsa Morante” – Roma

Via A. Cozza, 7 (Ostia Lido)
Questo Convegno scaturisce da una serie di iniziative scientifiche che negli ultimi tempi hanno posto in primo piano la figura e la rilevanza del più grande autore italiano di romanzi di avventura, Emilio Salgari, e il suo imponente e affascinante “patrimonio” narratologico e tematico. Dalla manifestazione “Salgari al Festival dell’India” nel marzo 2004 al Forum di Assago (Milano), al Convegno Internazionale svoltosi presso l’Università  di Genova nel febbraio 2005, al numero speciale dedicato a Salgari dalla rivista on-line di letteratura popolare Belphegor nel 2006, fino all’esperienza di lettura “comunitaria” de Jolanda, la Figlia del Corsaro Nero svoltasi a Mantova e che ha dato vita al volume di riscritture Sangue Corsaro nelle vene, un fiorire di incontri e iniziative editoriali ripropongono l’assoluta originalità di uno scrittore che dai margini dell’istituzione accademica e culturale sta finalmente approdando a quel riconoscimento, critico e di valore, che doverosamente gli spetta.
Il Convegno è articolato in due giornate: la mattina di lunedì- 2 aprile vedrà  la proposta di interventi che mettono in luce il variegato mappamondo delle tematiche e dei luoghi salgariani, mentre il pomeriggio sarà  dedicato ad una seduta monotematica sul Ciclo dei Corsari e il contesto Caraibico. Il martedì- 3 aprile sarà  dedicato al riverbero multimediatico che l’opera salgariana esercita ormai da più di un secolo nella cultura e nelle arti, non solo italiane: la mattina sarà  incentrata sulla narrativa, il cinema, il fumetto e il cartone animato, mentre il pomeriggio il Convegno avrà  l’onore di ospitare il regista Umberto Lenzi che presenterà , insieme a Corrado Farina, la videoproiezione, in versione integrale e inedita, del suo film “La Montagna di Luce” (1965), tratto dall’omonimo romanzo. Parteciperanno alcuni fra i maggiori studiosi di Salgari, da Ann Lawson Lucas a Claudio Gallo, dallo storico dell’India Michelguglielmo Torri a Roberto Fioraso, e numerosi creatori di cultura e appassionati.
Programma del convegno

Organizzazione: Paola I. Galli Mastrodonato, Università  della Basilicata

Per informazioni
Biblioteca “Elsa Morante??? 06/5611815  r.petroselli@bibliotechediroma.it
gallimas@thunder.it

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Disponibile in rete libro e t-shirt di “Sangue corsaro nelle vene” http://www.mompracemradio.it/mompracem/2006/10/06/acquista-sangue-corsaro-nelle-vene-in-rete/ http://www.mompracemradio.it/mompracem/2006/10/06/acquista-sangue-corsaro-nelle-vene-in-rete/#comments Fri, 06 Oct 2006 14:35:43 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2006/10/06/acquista-sangue-corsaro-nelle-vene-in-rete/ "Sangue corsaro nelle vene" vedi qui.]]> Per acquistare online “Sangue corsaro nelle vene” vedi qui

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