1 libro IN 1 minuto – MOMPRACEM http://www.mompracemradio.it/mompracem Settimanale avventuroso di letteratura Fri, 04 Nov 2011 13:52:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.1 NIGERIA CAMPIONE DEL MONDO di SULEIMAN CASSAMO http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/11/02/nigeria-campione-del-mondo-di-suleiman-cassamo/ Fri, 02 Nov 2007 08:00:56 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/11/02/nigeria-campione-del-mondo-di-suleiman-cassamo/ Suleiman Cassamo è uno dei più affermati scrittori mozambicani, è stato anche segretario dell’associazione degli scrittori mozambicani. Nigeria campione del mondo è una raccolta di racconti che comprende le due opere di Cassamo O regresso do morto e Amor de baobà.

Ascolta la recensione di Valentina Timpani

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CAPITAN HARLOCK-Una recensione di Cristiano Brignola http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/04/11/capitan-harlock-una-recensione-di-cristiano-brignola/ Wed, 11 Apr 2007 07:34:01 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/04/11/capitan-harlock-una-recensione-di-cristiano-brignola/ Puntata del 31/03/2007 

Un asteroide nero che si schianta sulla Terra. Un primo ministro che risolve ogni problema rigirandosi nel suo letto e nascondendosi sotto le lenzuola, escludendo ogni problema che non riguardi le sue partite a golf. Un’invasione aliena occulta e strisciante, condotta da donne che bruciano come carta.

E, infine, una ciurma di pirati spaziali pronti a tutto per affermare la propria libertà.
Queste sono le premesse per un classico della letteratura a fumetti giapponese, Capitan Harlock di Leiji Matsumoto (Planet Manga-Panini Comics). Il malinconico pirata Harlock, che scruta gli spazi neri e infiniti del cosmo, è diventato una vera icona fin dalla sua creazione, nel 1977. Ma… in realtà il capitano è esistito nella mente del suo autore molto tempo prima di questa data, seppur con nomi e ruoli molto diversi. In una delle prime opere di Matsumoto è Capitan Kingstone, un bucaniere inglese; in un fumetto successivo diventa il Dottor Harlock e successivamente un pilota tedesco della Seconda Guerra Mondiale. E’ solo nel 1970 che per la prima volta fa la sua comparsa un ufficiale da un occhio solo, il cui pianeta natale è stato conquistato dalla Federazione Terrestre. Attraverso successive incarnazioni (tra cui perfino una western, in cui è un intrepido pistolero), Harlock è via via arrivato a essere il cupo e riflessivo pirata che tutti conosciamo, senza un occhio e con una vistosa cicatrice sul volto, fiero di esibire il simbolo del Blackjack.

Harlock incarna l’anima libera della pirateria, senza padroni, senza obbedienza ad alcuna bandiera o legge che non sia la propria. La sua nave spaziale, l’Arcadia, è un luogo in cui ogni membro dell’equipaggio vive nella massima libertà individuale, ma si responsabilizza di colpo ogni volta che la sicurezza di tutti è minacciata in qualche modo. Molto più che in altre opere, è ben resa l’idea della “fratellanza??? all’interno della ciurma. L’Arcadia stessa è anche molto di più di un vascello per Harlock: in essa è racchiusa e rivive – una sopravvivenza a metà tra scientifico e mistico – l’anima di colui che la progettò, Tochiro, il miglior amico del capitano stesso.

Il rapporto di Harlock con la sua nave è, a suo modo, emblematico di tutta l’atmosfera del fumetto: benché decisamente non manchi l’azione, quello a cui viene più dato risalto è lo spazio della memoria, dell’immensità in cui ci si perde, dei silenzi e dell’introspezione, delle amicizie perdute e ritrovate, entrambe da onorare allo stesso modo. Proprio per questo, a differenza della serie televisiva, il fumetto di Harlock non ha una fine. La guerra tra Harlock e gli invasori spaziali, le donne che bruciano come carta, non finirà e saremo noi lettori a immaginarne la conclusione. L’ultima tappa che l’equipaggio dell’Arcadia fa nel fumetto, è sul pianeta Heavy Meldar dove le spoglie di Tochiro sono sepolte. È una sosta in cui lui e i suoi uomini si rilassano e si fanno prendere dai ricordi dei loro amici, prima della battaglia finale con le loro nemiche. Come finirà questa battaglia, non è importante. Ciò che importa è ribadire che si combatte per qualcuno, anche se quel qualcuno non c’è più, o anche se coincide in tutto con se stessi e i propri ideali. 

A cura di Cristiano Brignola

 

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ARGENTINA TRA MEMORIA E OBLIO (Valenzuela e Tizón) http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/01/11/argentina-tra-memoria-e-oblio-valenzuela-e-tizon/ Thu, 11 Jan 2007 12:56:34 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2007/01/11/argentina-tra-memoria-e-oblio-valenzuela-e-tizon/ Puntata del 13/01/07 Mompracem presenta ARGENTINA TRA MEMORIA E OBLIO Intervista audio a Luisa Valenzuela e intervista ad Antonio Melis su Il vecchio soldato di Héctor Tizón a cura di Giulia Gadaleta]]>

Intervista audio a Luisa Valenzuela

Luisa Valenzuela è scrittrice cosmopolita e poliglotta. Ha condotta una vita errabonda tra Buenos Aires, New York, Parigi. Di questo nomadismo ha lasciato un segno particolare nei suoi due romanzi pubblicati in Italia: “Noir con argentini” (Perosini, 2002) e “Realtà Nazionale vista dal letto” (Gorée, 2006).
Entrambi usciti nel 1990 sperimentano un punto di vista obliquo sulla vita argentina, o per meglio dire sotterraneo. La vocazione alla parodia e al grottesco è una vera e propria vocazione, ci dice Valenzuela, in occasione della sua presentazione bolognese.
Anche su Carmillaonline

a cura di Giulia Gadaleta

e inoltre…

1 LIBRO IN 1 MINUTO

Il vecchio soldato
Come l’autore Héctor Tizón, che nel 1976 abbandonò l’Argentina per Madrid, Raúl e Matilda sono esuli in Spagna. Scritto negli anni Settanta e mai pubblicato prima, “Il vecchio soldato” (Gorée, 2006) è un romanzo lacerante sulla pietà e l’odio, sull’esilio e la memoria attraverso la parola. Ora però dobbiamo ricordare che a quel tempo il franchismo non è ancora morto, anche se Franco sì. Vivono in una sorta di limbo al ritmo cadenzato delle ore, dei rientrare ed uscire di casa, delle bevute con gli amici, esuli come loro, Inés, Pablo, Muñoz. Raúl si trascina in una Madrid prima autunnale poi invernale alla ricerca di un imbrobabile lavoro. Pubblica un annuncio in cui si propone come “scrittore professionista???. Lo convoca per aiutarlo a scrivere le sue memorie un vecchio soldato franchista. Raúl cede dopo un breve colloquio, quasi incosapevole sebbene vagamente riottoso. Riconosce nel vecchio soldato i tratti autoritari del padre, un giudice poi grottescamente impazzito. Ma nel giudicare la vanagloria del fascista e l’ostentazione dei simboli decrepiti, riaffiorano alla sua mente episodi e segni di una propria crudeltà, quasi una mappa della memoria che lo lascia privo di innocenza: rammenta del gioco infantile che gli ha rivelato che “aveva desiderato essere buono ed era riuscito soltanto a provare piacere nella crudeltà??? e della fanciulla che non ha saputo amare. La mostruosa somiglianza con un fascista è quanto di meno può sopportare un ex prigioniero politico. E’ mostruosa perchè è come un demone che si mangia la sua memoria. E così matura l’allontanamento, prima quasi in forma di follia, poi come cosciente risveglio. Non so se sia corretto quel che dico, di Héctor Tizón ho letto solo questo Il vecchio soldato. Però mi sembra che già dalla prima pagina il romanzo ruoti intorno a Raúl e Matilda e che rappresentino, l’uno in modo più evidente e l’altra in forma vicaria, di correligionaria, due modi differenti di reagire alla violenza, di tutelare la memoria. Il protagonista assoluto è Raúl, esule argentino ombroso e solitario. Se lui è l’antierore, Matilda, sua moglie, è l’eroina. Dietro l’immagine stereotipata di moglie che attende il ritorno del marito disoccupato, della madre che si occupa del bambino, di colei che consola e sopporta, Matilda è saggia, è colei che sa conservare autenticità, genuinità, umanità, che sa salvare la vita dal potere autodistruttivo che si è impossessato di Raúl. Matilda è colei i cui occhi “guardavano, come adesso, con sdegno e innocenza???. Anche Matilda ha avuto la sua buona dose di violenze e dittatura, ma questo non le impedisce di vivere con gioia. A ben vedere tutte le donne di questo romanzo cercano la pienezza, la completezza, “perchè non voglio essere due, non posso amarti completamente??? dice Inés riferendendosi alla possibilità di vivere una doppia vita. A differenza loro, per riscattare la propria memoria e la propria parola, Raúl ha bisogno di quel gesto finale esemplare, carico di violenza e rancore. Se vogliamo da uomo.

a cura di Giulia Gadaleta

Della letteratura argentina sulla dittatura e del posto in essa riservato a Valenzuela e Tizón, e di quest’ultimo più diffusamente abbiamo parlato con Antonio Melis, docente di lingua e letteratura ispanoamericana presso l’Università di Siena.

Ascolta l’intervista ad Antonio Melis 

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FERNANDO PESSOA E IL PORTOGALLO http://www.mompracemradio.it/mompracem/2006/06/15/fernando-pessoa-e-il-portogallo/ Wed, 14 Jun 2006 23:02:40 +0000 http://www.mompracemradio.it/mompracem/2006/06/15/fernando-pessoa-e-il-portogallo/ Intervista audio a Simone Celani Intervista a Vincenzo Russo]]> Con Vincenzo Russo tratteremo di:
IL RITORNO DEGLI DEI, OPERE DI ANTONIO MORA
Pubblicati gli scritti di Antonio Mora folle filosofo neopagano, uno dei tanti eteronimi di Pessoa ancora poco conosciuti
IL LABIRINTO DELLA SAUDADE, PORTOGALLO COME DESTINO
Eduardo Lorenço, uno degli intellettuali piu attivi in Portogallo, analizza con precisione il popolo della saudade e la sua cultura.

Intervista a Vincenzo Russo
a cura di Valentina Timpani

Con Simone Celani tratteremo di:
SAGGI SULLA LINGUA
Raccolta di scritti di Pessoa sulla lingua, l’ortografia, la traduzione e il linguaggio. Testimonia la varietà di argomenti che l’autore portoghese trattò nelle sue opere e la continua scoperta e pubblicazione di frammenti inediti.
Intervista audio a Simone Celani

IL CASO VARGAS
Pessoa fu anche un appassionato e studioso del genere poliziesco. Il progetto di scrivere una serie poliziesca non fu mai portato a termine, ma ci rimangono vari frammenti tra cui Il caso Vargas, di carattere logico.
a cura di Valentina Timpani

RECENSIONI
Antologia del racconto portoghese a cura di Joao de Melo, 2006, Cavallo di ferro.
Ultimatum e altre esclamazioni di Fernando Pessoa, 2006, Robin edizioni.
a cura di Valentina Timpani

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