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Il Porno, la cattolica e la filosofia

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Copio e incollo l’articolo di Repubblica sulla questione Regazzoni, Porno, Cattolica… Ci tornerò più avanti intanto date un’occhiata a questo: In bilico il prof di ‘Pornosofia’ “La Cattolica non mi vuole più” Regazzoni aveva appena presentato a Torino il libro sulla diffusione del porno nel web Contratto a rischio. L’sms dello storico ateneo milanese: “Ci […]

More about PornosofiaCopio e incollo l’articolo di Repubblica sulla questione Regazzoni, Porno, Cattolica… Ci tornerò più avanti intanto date un’occhiata a questo:

In bilico il prof di ‘Pornosofia’
“La Cattolica non mi vuole più”
Regazzoni aveva appena presentato a Torino il libro sulla diffusione del porno nel web
Contratto a rischio. L’sms dello storico ateneo milanese: “Ci ha creato grossi problemi” di FRANCO VANNI

L’annuncio lo ha dato a lezione, di fronte a sessanta studenti allibiti: “Temo che dall’anno prossimo non sarò più un professore di questo ateneo, e non per mia scelta. Come forse saprete, ho scritto un libro sgradito all’università”. Chi parla è Simone Regazzoni, docente a contratto di storia economica della cultura in Cattolica. Sostiene che la sua cacciata dall’ateneo sia la conseguenza della pubblicazione di Pornosofia, presentato alla Fiera del libro di Torino: un’analisi della diffusione del porno nell’era di Internet.

Nel libro, l’autore ha omesso di qualificarsi come professore dell’ateneo, “una scelta concordata con l’università”, dice. Ma nei giorni scorsi alcuni giornali, parlando del saggio, lo hanno qualificato come “docente in Cattolica” e “filosofo della Cattolica”. “L’università non me l’ha perdonata – racconta Regazzoni – ho ricevuto un sms dalla coordinatrice del corso di laurea che parlava di “grosso problema da cui non si sa come uscire”. Poi abbiamo avuto liti furiose. Risultato: lo scorso anno a quest’ora il rinnovo del contratto mi era già stato comunicato, ora fanno addirittura resistenze per ricevermi”.

La risposta dell’università: “Possiamo solo dire che, per l’anno accademico in corso, Regazzoni è un nostro contrattista”. Regazzoni, prima di Pornosofia, aveva scritto altri sei libri che analizzano altri feticci della cultura contemporanea, da Harry Potter alla serie tv Doctor House. Volumi che gli erano valsi citazioni entusiaste sulle pubblicazioni della Cattolica. Ma ora tutto è cambiato. Nell’ultimo saggio, oltre ad analisi dotte della raffigurazione del nudo, si riportano descrizioni esplicite degli atti sessuali rappresentati in video. E il fatto che l’ateneo sia stato associato a “lingue che affondano” e “bocche spalancate”, in largo Gemelli è stato preso male.

Paola Fandella, responsabile del corso di economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo, racconta: “La vicenda mi ha dato fastidio, è vero. Con Regazzoni abbiamo avuto confronti molto franchi. Ma il rinnovo dei docenti dipende dalla loro performance, e comunque non spetta a me decidere sui contratti annuali”. Spetta alla Facoltà, e ai “designatori”. Hanno davvero già deciso per il taglio? La risposta della Cattolica è secca: “Per il rinnovo dei contrattisti c’è tempo fino a luglio”. Ma Regazzoni non ci sta: “Che io sia ormai un ex docente non è un segreto, e la Cattolica ha il diritto a mettere in cattedra chi vuole. Non capisco però perché mi tengano sulle spine, costringendomi a uno stress notevole. Non posso accettare di fare da relatore per la tesi agli studenti, non sapendo se sarò ancora al mio posto”.

Regazzoni, genovese nato nel 1975, è un allievo di Jacques Derrida. Ha fatto un dottorato in Filosofia all’università di Parigi 8, dove ha poi insegnato. Con la Cattolica ha cominciato a collaborare nel 2007, tenendo un seminario di Museologia applicata, cattedra che gli è stata poi assegnata a contratto lo scorso anno. Oggi ha due corsi, entrambi a Economia: Filosofia delle arti visive, seguito da tre soli ragazzi, e Storia economica della cultura, per gli studenti dei primi due anni, con 178 iscritti. Nella valutazione data dagli studenti è nella fascia più alta. “La verità – dice Regazzoni – è che la pornografia è ancora tabù. Fino all’uscita del libro l’ateneo mi elogiava, con pubblicazioni e attestati di stima. Oggi sono un fantasma”.


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