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Dany Laferrière: chi era costui?

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Puntata del 14/10/2007 Mompracem presenta uno scrittore “americano”
a cura di Paola Ghinelli

Per scrivere, Dany Laferrière si è sempre ispirato alla propria vita iniziata ad Haiti nel 1953 ma poi svoltasi in gran parte tra Stati Uniti e Canada. Non a caso, l’autore insiste sul carattere “americano???, in senso ampio, della sua opera e della sua esperienza biografica. Celeberrimo in Québec come romanziere, Laferrière coltiva l’estetica del frammento e si focalizza sul presente, anche se in realtà le sue opere sono frutto di un sapiente labor limae. La sua esperienza biografica si presta certo molto a una versione romanzesca: lo scrittore infatti ha svolto lavori umili con i quali è sopravvissuto prima di raggiungere il successo, ha lavorato in televisione alle previsioni del tempo, il che lo ha reso popolare in un paese in cui la meteorologia è una questione vitale, ed è stato è e sarà giornalista d’attualità e critico letterario. Laferrière è anche sceneggiatore e cineasta, e sullo schermo riesce ad attuare felicemente idee originali e apparentemente irrealizzabili.

Le opere di Laferrière traggono tutte ispirazione dalla sua vita, e si svolgono o nei paesi del Nord America dove Laferrière vive e ha vissuto, oppure ad Haiti, e in quel caso i protagonisti sono bambini o adolescenti, dato che a quell’epoca della sua vita lo scrittore risiedeva ancora nel paese natale. Una raccolta di racconti, tradotta di recente in italiano (Verso il sud, Edizioni La Tartaruga, Milano, 2006 ) racconta in modo arguto una versione alternativa dell’immagine stereotipata di Haiti. Lontano dai paesaggi esotici ma anche dalle scene di miseria e fame che diffondono i mass media, il filo rosso che lega queste novelle sta nel rapporto tra desiderio e potere, un rapporto che si esprime spesso attraverso il sesso. Un raccolta erotica? “No???, spiega l’autore “per me nel porno il sesso è fine a sé stesso, e anche nell’erotismo, anche se in modo più delicato. Nel mio caso, invece, il sesso ha sempre un significato sociale???.

Da qualche anno, Laferrière riscrive le proprie opere in forma ampliata e variata, a riprova dell’arditezza della sua concezione letteraria. In questo insieme lussureggiante, carico dell’energia, del desiderio e anche dell’ingenuità dell’adolescenza, Laferrière ha scelto i racconti che parlano di personaggi che si spostano da nord a sud, li ha riscritti e in particolare ha ripreso alcuni dei racconti della raccolta, li ha modificati e ne ha accentuato le intertestualità in modo da trasformarli in un vero e proprio romanzo intitolato, in originale, Vers le sud. Il più famoso di questi, che è stato ripreso nell’omonimo film, narra la passione di donne di mezz’età trascurate nei loro freddi paesi d’origine per Haiti e per i bei giovani haitiani che accettano di prostituirsi con loro.

In Italia però, Verso il sud non è il titolo del recente romanzo, ma della raccolta, e questo nonostante l’autore abbia sottolineato che “si tratta di due libri che veicolano visioni differenti, sebbene dall’uno all’altro il contenuto non fosse cambiato radicalmente???. Laferrière è abituato ai problemi causati dalle sue riscritture perché, spiega, “mentre in Canada la prima versione viene ritirata dal mercato quando esce la seconda, in Francia tutte le versioni rimangono in commercio contemporaneamente. Questo crea una sorta di pasticcio, ma mi piacciono molto i quiproquo, i malintesi, le situazioni ambigue in cui non ci si ritrova molto bene, dove non si capisce che succede esattamente. È proprio il mio genere???. La questione sulla preferenza di una versione del testo rispetto all’altra non si pone perché “le versioni non dipendono da me??? continua Laferrière. “Se ho voglia di riscrivere un libro, lo riscrivo, ma il possesso, o la scelta di una versione rispetto all’altra, appartiene letterariamente al lettore???. Laferrière va oltre la dissacrazione del ruolo dell’autore, e reclama il diritto di “vivere, rovesciare le cose, giocare nel proprio immaginario. La sacralizzazione dell’autore ha fatto sì che lo stesso autore cominciasse a sacralizzarsi da sé. Sembra un bambino con una giacca troppo stretta che non osa giocare per non rovinarla. Quando si è nella creazione, bisogna essere liberi di non toccare più ciò che si è fatto, ma anche di riprenderlo???

a cura di Paola Ghinelli

Ascolta l’intervista a Dany Laferrière.


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